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Cristiano Ronaldo alla Juventus: il tappeto rosso del fisco italiano

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Il passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus è l’operazione di calciomercato più significativa della storia del calcio italiano. Non è un discorso legato solo ai 5 palloni d’oro e ai 27 titoli vinti dal fenomeno portoghese. Il discorso è un po’ più ampio e riguarda tutte le cifre dell’operazione che ha portato al trasferimento di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid.

Vediamo un po’ di numeri

Il trasferimento di CR7 in bianconero ha comportato un esborso della squadra torinese di circa 112 milioni di euro tra cartellino e commissioni. Il giocatore invece guadagnerà 30 milioni di euro netti per 4 anni, cifra che si deve raddoppiare se si vuole vedere il peso effettivo sul bilancio della società. Per la Juventus dunque, l’operazione Cristiano Ronaldo, è un’operazione che costa circa 60 milioni di euro l’anno solo di ingaggio (240 in 4 anni).

Le somme percepite dalla Juventus, non sono però le uniche entrate del campione portoghese.

I guadagni di Cristiano Ronaldo al di fuori del calcio giocato

Cristiano Ronaldo , oltre a essere uno degli sportivi più forti della storia, ha un grande successo anche dal punto di vista del marketing. Grazie ai centinaia di milioni di followers sui vari social network (su Instagram è la persona più seguita al mondo con circa 134 milioni di seguaci), CR7 riesce ad avere dagli sponsor e dalle operazioni di marketing cifre ancora più alte degli stipendi già astronomici percepiti dalle squadre.

Attualmente, solo grazie alla Nike, Ronaldo incassa 30 milioni di euro annui. Secondo Forbes, nel 2017 i ricavi complessivi del giocatore al di fuori del salario percepito dal Real Madrid ammonterebbero a 54 milioni di euro. Una cifra astronomica dietro la quale si nascondono innumerevoli cavilli e disposizioni in materia fiscale.

Flat Tax

Ma veniamo ora al tappeto rosso steso dal fisco italiano a Cristiano Ronaldo.

Per capire di cosa stiamo parlando, occorre fare un passo indietro e parlare della flat tax, una tassa introdotta dalla Legge di Bilancio 2017.

Cos’è la flat tax? È un regime fiscale opzionale, alternativo a quello tradizionale che consente il pagamento di 100.000 € a titolo d’imposta sostitutiva su tutti i redditi prodotti all’estero. L’adesione all’opzione esclude però il meccanismo del credito d’imposta per le tasse pagate all’estero.

A chi si applica? Si applica ai soggetti che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia dopo averla avuta all’estero per almeno 9 degli ultimi 10 anni.

Rientrano nella flat tax tutti i redditi prodotti all’estero. Restano invece esclusi:

  • le plusvalenze realizzate, nei primi cinque anni dal trasferimento della residenza in Italia, da cessione di partecipazioni qualificate in soggetti esteri;
  • I redditi prodotti in Paesi che il contribuente intende escludere;
  • Qualsiasi reddito prodotto in Italia.

Il caso Cristiano Ronaldo

Se da una parte lo stipendio che CR7 percepirà dalla Juventus, sarà soggetto all’ordinaria tassazione prevista dal sistema fiscale Italiano (e quindi per 30 milioni che riceverà Ronaldo, ce ne sono circa 30 che la Juventus verserà a titolo di tasse e contributi), i redditi prodotti all’estero dal giocatore tra sponsor, percentuali sulle vendite di prodotti che portano il suo nome ed altri che confluiscono nel calderone che nel 2017 ammontava a 54 milioni di euro, possono beneficiare della flat tax e dunque, in Italia, per quei redditi Ronaldo pagherà solamente 100.000 € di imposta.

Sarebbe sciocco pensare che questo aspetto non ha inciso sulla trattativa tra Juventus e Real Madrid considerando che il campione ex Sporting Lisbona e Manchester United risparmierebbe, se si applicasse il caso al periodo d’imposta 2017, più di 20 milioni di euro d’imposta in un anno.

Considerando che in Spagna Ronaldo è stato condannato a pagare 19 milioni di euro al Fisco spagnolo, oltre a 2 anni di reclusione, è certo che, in Italia, l’ex madridista ha trovato una situazione più confortevole dal punto di vista fiscale.

Dott. Marco Palano 16/07/2018

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