Split payment: dal primo luglio anche per i compensi delle PA ai professionisti

By 31 Luglio 2017News
Tasse e tributi - equitalia - Crisi

L’art 1 della Manovra correttiva (DL 50/2017) ha esteso l’ambito di applicazione dello split payment. In particolare l’estensione ha riguardato i professionisti che emettono fatture nei confronti della PA. A partire dal primo luglio per questi ultimi l’emissione delle fatture verso la Pubblica Amministrazione dovrà contenere l’annotazione “Iva da versare a cura del cessionario ai sensi dell’art. 17 ter del DPR 633/72”. In questo modo il cedente incassa solo l’imponibile. L’onere di versare l’Iva all’Erario rimane invece in capo alla stessa PA.

Cos’è lo split payment

Lo split payment è una forma di liquidazione IVA che prevede che nei rapporti con la Pubblica Amministrazione sia quest’ultima a contribuire l’imposta relativa alla transazione.

Questa procedura inclusa nella Legge di Stabilità 2015, devia dalla regola generale secondo cui l’IVA viene addebitata in fattura al cliente e poi versata alle casse dell’Erario dal fornitore ma impone invece che sia la Pubblica Amministrazione a farlo direttamente.

Soggetti Interessati dalla manovra

Vediamo quando un professionista è tenuto ad emettere una fattura con la dicitura sopra citata. Il meccanismo dello split payment, oltre ai casi già noti, si applica quando un professionista emette fattura nei confronti di:

  • Tutte le amministrazioni, gli enti e i soggetti inclusi nel conto consolidato della PA;
  • Società controllate di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente dallo stato;
  • Società controllate direttamente di diritto dagli enti territoriali;
  • Società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della borsa italiana;

E’ stato dunque abolito il comma 2 dell’art. 17-ter del DPR 633/72 che prevedeva l’esclusione per i soggetti che subiscono la ritenuta alla fonte.

E’ stato aggiunto invece il comma 1-quater che prevede la facoltà per i soggetti prestatori di richiedere un documento attestante la riconducibilità alla PA del soggetto che riceve la prestazione.

Dott. Marco Palano 31/07/2017

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