
La Legge di Bilancio 2018 ha esteso la possibilità di applicare la cedolare secca sugli affitti tra privati a tutto il 2018 e il 2019.
Rivediamo in quest’articolo in cosa consiste.
Cos’é la cedolare secca
È un regime opzionale che permette di applicare ai redditi da locazione di immobili abitativi, un’imposta sostitutiva del 21%. Tale imposta va a sostituire:
- Addizionali regionali e comunali IRPEF;
- Imposta di registro;
- Imposta di bollo.
Al reddito assoggettato a cedolare secca, non si possono applicare deduzioni e detrazioni in quanto è escluso dal reddito complessivo. Deve essere compreso nel reddito solo ai fini del riconoscimento di deduzioni o detrazioni o benefici collegati al possesso di requisiti reddituali. Un esempio è il caso della determinazione dell’Isee o del reddito per essere considerato a carico. Il reddito in questione è dunque escluso dal reddito complessivo solo ai fini del calcolo dell’imposta da pagare.
Soggetti interessati
Possono usufruire del regime agevolato i privati titolari di reddito da locazione immobiliare che non agiscono nell’esercizio di imprese, arti o professioni. Il d.l. 47/2014 ha esteso la possibilità di usufruire della cedolare secca anche per contratti di locazione di unità abitative:
- Stipulati con cooperative o enti senza scopo di lucro;
- Sublocate a studenti universitari con rinuncia all’aggiornamento ISTAT del canone di locazione.
È possibile inoltre applicare la cedolare secca anche sui contratti di locazione breve. Si intendono a locazione breve, contratti con durata inferiore a 30 giorni per i quali non c’è obbligo di registrazione.
Per quanto riguarda il tipo di immobili, si può usufruire dell’imposta sostitutiva solo se la locazione riguarda immobili di categoria catastale da A/1 ad A/11 con l’esclusione della categoria A/10 (uffici o studi privati).
Soggetti esclusi
Non possono invece usufruire dell’agevolazione:
- Società di persone, incluse società semplici;
- Società di capitali;
- Enti commerciali;
- Enti non commerciali.
Le aliquote e la base imponibile
Ci sono 2 possibili aliquote applicabili:
- 21% nel caso di contratto libero;
- 10% nel caso di contratto concordato valida fino al 31.12.19
La base imponibile è invece data dal maggiore tra il valore totale dei canoni di locazione e la rendita catastale rivalutata del 5%.
Pagamento dell’imposta
Il versamento dell’imposta deve avvenire nei termini previsti per l’Irpef.
Sono previsti un acconto del 95% suddiviso in 2 rate e un saldo del 5%.
Gli acconti si versano rispettivamente entro il 30 giugno (per il 40%) ed entro il 30 novembre (per il 60%).
Il saldo va invece versato il 30 giugno dell’anno successivo o il 30 luglio con la maggiorazione dello 0,4% (come per l’Irpef).
Dott. Marco Palano 19/01/2018